Medicina antroposofica
Un completamente salutare della medicina tradizionale
La medicina antroposofica è una terapia integrativa, indipendente e legalmente riconosciuta, che considera e la persona nella sua complessità, nel suo percorso individuale tra malattia e salute.
Ogni persona è unica, anche nel suo modo di essere malata.
Partendo da queste premesse, la medicina antroposofica non riconosce un tipo di trattamento “standard” ma considera, per ogni paziente, il momento della vita e le sue caratteristiche particolari, diverse e tipiche per ognuno. Per questo motivo utilizza e combina diverse terapie e rimedi, tradizionali e antroposofici.
Le origini della medicina antroposofica
La medicina antroposofica è stata fondata circa 100 anni fa dal filosofo Rudolf Steiner e la dottoressa Ita Wegman che ne hanno elaborato il pensiero e i medicinali che da esso derivani. Anche il chimico Rudolf Hauschka fa parte dei pionieri della medicina antroposofica; stimolato da Steiner, infatti, ha studiato i processi ritmici e sviluppato, nel 1935, un processo di produzione grazie al quale è possibile conservare gli estratti delle piante officinali senza l’aggiunta di alcool. Nasce così WALA e, con essa, una gamma di medicinali antroposofici in costante crescita.
Medicina antroposofica - Un concetto olistico
Già la parola “Antroposofia” fa intuire ciò che si nasconde nel concetto di medicina antroposofica. “Anthropos” significa uomo e “Sophia” saggezza, insieme ne risulta un concetto di saggezza dall’uomo. La medicina antroposofica è una medicina olistica che prende sempre in considerazione l’insieme di corpo, anima e spirito. Grazie alla stimolazione dei processi di autoguarigione, la persona malata viene accompagnata nel ristabilire il suo personale equilibrio di salute.
Cosa significa essere sani?
Dal punto di vista della medicina antroposofica, una persona si muove per tutta la durata della sua vita tra uno stato di salute e uno di malattia, considerati stati polari che vanno di pari passo. In caso di squilibrio la medicina antroposofica cerca, con l’aiuto di medicinali e terapie, di attivare i processi di autoguarigione per portare la persona a ritrovare il suo equilibrio. I medici antroposofi si concentrano in particolare sugli stimoli di cui l’organismo individuale necessita per guarire. Nella terapia farmacologica tendono a far valere il principio: il meno possibile e solo per il tempo necessario.
Una visita dal medico antroposofico
I medici antroposofi seguono, dopo il corso di laurea in medicina, una formazione supplementare. Nella loro pratica medica, quindi, affiancano alle tecniche diagnostiche moderne e ai medicinali convenzionali i rimedi e le terapie più propriamente antroposofiche. Tra queste troviamo la terapia dell’arte, quella del movimento (euritmia), la terapia della musica e del canto, le applicazioni esterne (impacchi, bagni, massaggio ritmico), l’arte della parola e lo studio della biografia.
I medici antroposofi considerano la persona nella sua interezza e complessità tenendo conto di caratteristiche individuali peculiari del paziente come il linguaggio del corpo e la mimica.
Sentono se la pelle è calda o fredda, umida o secca, “ascoltano” il corpo in profondità. Si soffermano sul modo in cui il paziente stesso valuta il suo stato di salute e la sua situazione psicologica, quanto è vivere, sia nel momento attuale sia nel corso di tutta la sua biografia passata.
La parte di trattamento farmacologico antroposofico prescritto dal medico comprenderà preparati orientati alle particolarità individuali del paziente; medicinali utili a stimolare l’attività propria dell’organismo e i suoi processi di autoguarigione.
La scelta dei preparati viene fatta dal medico considerando i seguenti fattori:
- Tipo e decorso della malattia
- Sintomi
- Durata della malattia
- Disturbi
- Vitalità
- Età
Al trattamento farmacologico, il medico può affiancare una terapia supplementare con il vantaggio che il paziente stesso lavori attivamente nel combattere la sua malattia.
Terapie antroposofiche
In tutte le terapie antroposofiche l’uomo, in tutte le sue dimensioni, rappresenta il nucleo centrale. L’obiettivo è sempre quello di aiutare il paziente a ritrovare il suo personale equilibrio di salute. Gli uomini, infatti, sono esseri individuali e complessi e per questo motivo spesso ha senso accompagnare un trattamento farmacologico a forme di terapia particolari.
Un paziente non è costituito esclusivamente dal suo lato fisico.
Nelle fasi più complicate della vita è importante considerare la persona come l’insieme di tutti i suoi elementi, senza tralasciarne nessuno. Chiunque abbia affrontato una malattia sa che i problemi fisici possono influenzare pesantemente anche il benessere mentale.
Dipingere, ballare e parlare possono contribuire alla guarigione?
Sì perché, con queste terapie antroposofiche, si prendono in considerazione tutte le sfere della vita umana che solitamente vengono tralasciate; si stimolano in modo efficace i processi di autoguarigione e i pazienti ritrovano un equilibrio che perdura nel tempo
Terapia del disegno e pittura creativa
In tutte le terapie artistiche si mira ad esprimere, attraverso la creatività, la propria vita interiore. Avere talento con colori, matite e pennelli non è la cosa importante: l’obiettivo deve essere quello di accedere al proprio mondo interiore con l’aiuto di un terapeuta, tramite un processo creativo.
Studiando come vengono riprodotte immagini e sensazioni in un disegno, si possono notare similitudini alle modalità di agire in altre sfere della vita. Le persone rigorose probabilmente procederanno in modo riflessivo e ordinato anche per i compiti creativi, lavorando ad esempio dall’alto in basso addirittura con l’aiuto di righello e compasso. Studiare i modelli comportamentali personali può essere molto interessante ai fini terapeutici.
Il processo creativo può anche aiutare nel portare in superficie sensazioni e sentimenti per i quali non si erano ancora trovate le parole o che erano, addirittura, rimaste a livello inconscio.
Le tante impressioni raccolte nel corso della giornata vengono spesso percepite soltanto a livello inconscio. Il cervello umano filtra costantemente soltanto l’indispensabile; le cose spiacevoli, ad esempio, vengono spesso soppresse affinché ci si possa concentrare sulle cose ritenute più importanti come il lavoro.
Attraverso la pittura e il disegno possiamo rielaborare le informazioni filtrate e represse. Non di rado sono gli avvenimenti accaduti molto tempo fa a perseguitarci a livello inconscio e prima o poi l’intero organismo può, anche a causa di esse, perdere l’equilibrio e ammalarsi.
Musica e canto
Tutti sperimentano, almeno una volta, quanto la musica possa toccare l’animo delle persone. Una canzone può essere in grado di riportare al passato con il pensiero o addirittura di far venire la pelle d’oca.
La musica esercita un effetto particolare su di noi; fino al punto da far adeguare al suo ritmo il battito del cuore e il respiro. Proprio questo effetto rende efficace questo tipo di terapia.
Ci sono due forme di terapia, quella attiva e quella passiva: nella terapia musicale attiva esegui musica, da solo o dialogando con il terapeuta che, sulla base della condizione clinica e della personalità, decide se il paziente deve seguire uno spartito o semplicemente cominciare a comporre. Nella forma passiva, invece, si ascoltano, con al terapeuta, melodie, ritmi o singole note. Attraverso le onde sonore che si diffondono nello spazio vengono stimolate le funzioni vitali e stimolate le capacità del proprio sistema ritmico.
A seconda del paziente e della condizione clinica, può essere preso in considerazione anche il fare musica in gruppo; la musica è un ottimo mezzo per incontrarsi e comunicare. Fare musica insieme ha un effetto vivificante: crea una sensazione di comunità e aiuta a rilassarsi e a recuperare le forze.
Continuate a leggere dell’effetto salutare della terapia del canto.
Euritmia curativa
In questa forma di terapia è il corpo del paziente stesso che diventa lo “strumento” da suonare. Alle diverse lettere dell’alfabeto sono attribuiti gesti speciali da riprodurre; il movimento diventa ciò attraverso cui si congiungono il lato fisico e quello spirituale e ha un effetto diretto su singoli organi dando slancio alle loro funzioni e stimolando le forze vitali. Questa terapia ha lo scopo di riequilibrare il rapporto di forze tra corpo, processi biologici, percezione di se stessi e spirito. L’euritmia può quindi venire impiegata sia in caso di problemi di mobilità e di equilibrio sia per disturbi del metabolismo, malattie di singoli organi, problemi psicologici o legati al sistema cardiocircolatorio.
Studio della biografia
E’ attraverso l’osservazione della propria biografia che si riconoscono strutture e modelli comportamentali ricorrenti. Ci sono momenti in cui si avverte l’esigenza di uscire da questo modello sia in modo spontaneo, si vuole dare una svolta alla propria vita, sia per cause “esterne”: perché, ad esempio, una malattia porta con sé determinati cambiamenti.
Ogni cambiamento è accompagnato da una certa dose di incertezza: ci si deve impegnare per modificare determinate abitudini e confrontarsi in modo intenzionale con certe tematiche, non sempre piacevoli.
Nel percorso di studio della biografia, con il sostegno del terapeuta, si lavora per trovare risposte a questioni irrisolte. È importante confrontarsi attivamente con il cambiamento per poterlo accettare fino magari a poterne riconoscere gli aspetti positivi, anche nel caso di un avvenimento sfortunato. Molte persone fanno fatica a cercare un aiuto esterno e vogliono risolvere il problema da soli, bisogna capire che accettare un sostegno non è un segno di debolezza.
Arte della parola
Si può guarire attraverso un uso più consapevole della parola? Molte persone reagiscono con meraviglia la prima volta che entrano in contatto con una terapia di creazione linguistica. Questa forma di terapia offre numerose possibilità: la parola non è solamente uno strumento di informazione e comunicazione, ma è una delle forme di espressione più importanti che esseri umani posseggono e rispecchia la loro individualità. L’effetto che le parole hanno sugli altri dipende fortemente non solo da loro significato ma anche dal tono della voce, dalla pronuncia e dall’intonazione.
Il respiro scorre tra le parole in modo percepibile attraverso la voce; parlando l’uomo è in grado di esprimere le proprie sensazioni, pensieri e impressioni. Scopo della terapia dell’arte della parola è proprio quello di imparare a lasciarsi andare attraverso il respiro, disintossicando l’anima.
Domande frequenti sulla medicina antroposofica:
I medici antroposofici sono dei medici a tutti gli effetti?
Sì, i medici antroposofi hanno prima di tutto una formazione medica tradizionale con un diploma di laurea in medicina e una specializzazione. Oltre a questa un medico antroposofo porta a termine un’ulteriore corso di formazione di tre anni sui temi principali della medicina antroposofica.
I medici antroposofici rifiutano la medicina tradizionale?
Assolutamente no. La medicina antroposofica si basa e impiega tutte le risorse della ricerca dell’attuale scienza medica: dalle tecniche ai test diagnostici in laboratorio, alla medicina di terapia intensiva... In più approfondisce tutti quei lati che riguardano più da vicino la personalità dell’individuo-paziente.
Omeopatia e medicina antroposofica sono diverse?
I rimedi utilizzati possono apparire simili ma si distinguono, in modo particolare, però per quanto concerne la loro scelta: mentre l’omeopatia osserva le interazioni dei sintomi e cura la malattia con rimedi che “ricordano” la malattia (legge dei simili), la medicina antroposofica lavora sfruttando in modo più diretto i poteri curativi dei regni naturali (minerale, vegetale, animale) portandoli ad esempio sano e ristabilendo l’equilibrio perso con la malattia.
Medicinali antroposofici
La presenza dei medicinali antroposofici amplia le possibilità terapeutiche e curative sia per i medici che per i pazienti. Esistono diversi tipi di preparati nella formulazione dei quali vengono introdotte sostanze minerali, animali e vegetali. Alcuni ingredienti sono utilizzati anche nell’ambito dell’omeopatia e della fitoterapia; la particolarità dei medicinali antroposofici risiede però non solo nella scelta dei principi attivi, ma anche nella loro tecnica di preparazione e composizione.
Un patrimonio di conoscenza
WALA produce 900 medicinali antroposofici adatti a molteplici indicazioni terapeutiche e per ogni fase della vita. Oggi, in Italia, ne sono disponibili circa 400 per il trattamento di patologie sia acute che croniche.
La scelta dei principi attivi
I principi attivi costituiscono, naturalmente, la base del rimedio medicinale e per questo motivo la loro qualità è di fondamentale importanza. Si deve tenere conto di numerosi parametri quali la provenienza, la purezza, la vitalità e l’essenza di una sostanza. In tutti i casi in cui è possibile, WALA lavora piante provenienti da coltivazioni biodinamiche o da raccolta selvatica controllata. All’interno delle diverse formulazioni le piante possono essere utilizzate interamente (planta tota) o in parte (ad esempio fiori, semi o radici). Nel caso dei minerali vengono attentamente valutate le condizioni di estrazione e le formazioni rocciose da cui provengono.
L’impulso della pianta
La forma stessa di una pianta, il suo profumo, il suo sapore così come i luoghi in cui vive e i periodi di crescita e produzione dei frutti ci danno indicazioni riguardo alla sua sfera d’azione.
L’esempio del prugnolo
Questo albero è in grado di affrontare le sfide del mondo esterno come nessun altro: il prugnolo fiorisce già alla fine dell’inverno, quando le temperature sono ancora rigide c’è ancora la neve. I suoi frutti, poi, maturano tardi nell’anno e sono commestibili solo dopo la prima gelata notturna. “Sono queste peculiarità che ci indicano il suo potenziale curativo e lo rendono molto interessante” spiega Annette Greco, Direttrice dello Sviluppo galenico di WALA. Anche le spine, molto presenti sugli steli fitti e pressoché impenetrabili, danno importanti informazioni a chi legge la pianta secondo le sue caratteristiche morfologiche: le spine rappresentano rami laterali affilati e non sviluppati: accentrano e concentrano la forza della pianta. Questa caratteristica capacità di raccogliere le forze consente al prugnolo di fiorire presto e la rende una pianta officinale quando nei casi in cui ci sia bisogno di rinforzare l’organismo, ad esempio dopo una lunga malattia.
La lavorazione
Le materie prime naturali possono essere preparate in molti modi: i minerali possono essere triturati meccanicamente, gli oli essenziali distillati, le piante cotte o lavorate in olio caldo, solo per fare alcuni esempi. WALA utilizza, alla base di tutte le sue preparazioni, un processo ritmico speciale per ottenere tinture madri a base acquosa dalle piante officinali. Queste tinture madri vengono poi veicolate in composizioni e forme farmaceutiche diverse. WALA produce sia medicinali per uso interno (globuli, supposte, soluzioni iniettabili…) sia per uso topico esterno (gel, unguenti, olii…).
Dalla natura per l’uomo
“Le sostanze naturali racchiudono in sé tutte le qualità per poter diventare un rimedio medicinale. Questo potenziale deve però essere percepito e rielaborato dall’uomo e per l’uomo durante il processo di formulazione farmaceutica. La natura non fornisce medicinali ma possibilità; l’uomo può sfruttarle per ottenere rimedi medicinali, creando così un ponte natura e uomo.”
Annette Greco, Direttrice dello Sviluppo galenico di WALA
La composizione
Una delle caratteristiche peculiari dei medicinali antroposofici sono i preparati costituiti da diversi principi attivi uniti in un’unica composizione, un “comp.” come viene indicato nel nome del prodotto. Queste composizioni sono più della semplice somma delle singole parti, si crea un nuovo rimedio completo che affronta la patologia sotto tutti i suoi diversi aspetti, rispettando le peculiarità individuali. Ci si rivolge così al paziente in modo specifico e nel suo complesso, tenendo conto dei suoi lati fisici, psicologici e spirituali.
Sono la scelta, il metodo di lavorazione e la composizione dei principi attivi che rendono unici i medicinali antroposofici.
Cosa significa...
... medicina integrativa?
In un concetto di medicina integrata vengono prese in considerazione e osservate tutte le influenze e le connessioni che possono determinare la salute della persona. L’obiettivo è quello di unire diverse specializzazioni mediche e metodi terapeutici come componenti di un concetto unitario e mirato ad ottenere la guarigione della persona nel suo complesso.
... prodotto in modo omeopatico?
Alla base della preparazione di un medicinale secondo un procedimento omeopatico c’è il potenziamento, processo che prevede fasi successive di diluizione e agitazione. In questo modo viene liberata tutta la forza delle sostanze di partenza.
... azione dall’ interno e dall’esterno?
La medicina antroposofica si confronta con l’uomo e la sua malattia non soltanto tramite l’impiego di medicinali. Si impegna riconoscere e capire cosa influisce sull’organismo anche a livello psicologico e mentale per riportarlo in equilibrio grazie a una terapia antroposofica integrata.