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Eufrasia (Euphrasia officinalis)

Sinonimi: Erba degli occhi, seghersola selvatica, brusafer, eufragia
Nome scientifico: Euphrasia officinalis
Famiglia: Scrophulariaceae
Habitat originario: Europa, soprattutto Germania centro-meridionale, Italia, Balcani e Russia.
Elementi caratterizzanti: Numerosi iridoidi fra cui acubina, lignani, flavonoidi, tannini.

Descrizione

E’ una pianta erbacea annuale, di piccole dimensioni 10-30 cm, che in estate si nota a mala pena nella fioritura dei campi. I piccoli fiori sono opposti inseriti all’ascella delle brattee di forma tubulare con la corolla divisa in due labbra, quello inferiore bianco macchiato di giallo brillante, quello superiore bianco-violetto; a prima vista possono sembrare delle viole del pensiero o addirittura delle piccole orchidee a causa del labbro inferiore trilobato . La parte verde della pianta è molto meno evidente. La fioritura inizia da fine maggio e prosegue fino ad ottobre. L’Eufrasia è una pianta particolare in quanto radica da semiparassita sulle radici delle altre erbe, soprattutto le graminacee, dalle quali ottiene acqua e sostanze nutritive

Usi

L’Eufrasia è tradizionalmente impiegata, per uso esterno, in tamponi e compresse nel trattamento delle malattie oculari. E’ un vero sollievo per gli occhi: utile in caso di affaticamento agli occhi in seguito a lettura, scrittura o irritazioni dovute a fumo, in caso di congiuntiviti, blefariti e gonfiori delle palpebre e dei sacchi lacrimali. Indicata in caso di occhi sensibili, con azione antinfiammatoria e calmante. Compresse calde imbevute di infuso di Eufrasia danno sollievo in caso di orzaioli. L’infuso di Eufrasia può essere assunto per via interna per rinforzare l’effetto delle gocce oftalmiche.
In aggiunta a queste proprietà curative che riguardano esclusivamente gli occhi questa pianta ha un altro aspetto sorprendente: ha un’azione rinforzante sulle costituzioni generalmente deboli associate a frequenti infezioni e fotofobia. L’assunzione dell’infuso per un periodo prolungato può determinare la scomparsa dei sintomi.

Fatti interessanti

Il nome deriva dal greco Euphrasia, che significa “ilarità, gioia” perché si credeva che questa pianta avesse la proprietà di rendere allegri; e in effetti, con la vivacità del giallo e delle venature violette, è un fiore che mette di buon umore!
Nel Medioevo l’Eufrasia veniva bruciata come incenso per acquisire chiaroveggenza. Ai contadini non piace perché con il suo comportamento semiparassitario inibisce la crescita delle altre erbe e riduce così la resa del raccolto. D’altro canto, gli agricoltori si basano su questa pianta per le previsioni del tempo: se i primi fiori sbocciano in cima al gambo, l’inverno sarà precoce.