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Arnica (Arnica montana L.)

Sinonimi: Nessuno
Nome scientifico: Arnica montana L.
Famiglia: Composite (Asteraceae)
Habitat originario: La pianta è originaria delle montagne dell’Europa centrale, Norvegia, Lituania, e del sud della Russia.Litauen, im Osten bis Südrussland
Elementi caratterizzanti: Olio essenziale, flavonoidi, carotenoidi, sostanze amare, terpeni.

Descrizione

Chi desidera trovare l’arnica in natura deve recarsi ad altitudini elevate: i suoi fiori giallo brillante fanno infatti capolino, da giugno ad agosto, sui prati e sui pascoli poveri della zone montane.
Come tutte le composite i fiori, riuniti in un capolino, sono di due tipi: quelli esterni hanno una ligula di colore giallo arancio, quelli interni sono piccoli fiorellini tubulari gialli. Segno distintivo dell’arnica è il fatto che i fiori ligulati presentano tre dentini all’estremità. I fiori sono sostenuti da steli robusti che raggiungono un’altezza di 50 cm e nascono da foglie riunite in rosetta.
L’intera pianta è perenne e sopravvive al rigido inverno di montagna grazie alla suo forte rizoma.

Usi

L’arnica è un’importante pianta officinale cui vengono riconosciute azioni terapeutiche antimicrobiche e antinfiammatorie, antinevralgiche e antiecchimotiche. Aiuta a rigenerare il tessuto ed è adatta al trattamento di tutte le ferite risultanti da traumi, cadute, punture e tagli. In caso di ematomi, stiramenti muscolari e tendinei, contusioni rimuove la congestione e diminuisce il dolore. L’arnica distende i tessuti rendendoli elastici, è perciò preziosa nella prevenzione e trattamento di dolori muscolari.

Fatti interessanti

L’origine del nome arnica non è chiaro. Alcuni farebbero derivare il nome dal greco arnakis (pelle di agnello) alludendo alle foglie ricoperte di fine peluria. Altri vedono in esso l’abbreviazione del termine ptarmike dal greco ptarmos (starnutire). Si dice che Dioscoride chiamò così tutele composite vista la loro tendenza a causare allergie. Un’altra origine del nome potrebbe essere il termine arabo arnich.
Uno dei nomi popolari usati in Germania per questa pianta è “Fiore del lupo”: dai fiori dell’arnica scintilla il sole selvaggio della montagna che fa pensare agli occhi gialli di un lupo. In tarda estate, quando il vento passa frusciando tra le spighe di grano, il “lupo del grano” vaga tra i campi. Nei tempi antichi questa figura mitologica simbolizzava la forza del campo, lo spirito del grano, che portava l’energia necessaria alla maturazione. Se la spirito lasciava il campo il grano si seccava. Per fare in modo che il “lupo del grano” non lasciasse i campi i contadini li circondavano con piante di arnica, la “pianta del lupo”, che avrebbe impedito al lupo di lasciare il suo campo. Non appena l’ultima spiga di grano veniva tagliata, il “lupo del grano” sui rifugiava a dormire nell’ultimo covone rimasto che veniva decorato e trasportano in giro per il paese con grande festa.


In seguito i contadini seminarono l’arnica intorno ai campi nella notte di San Giovanni per proteggere i cereali dal demone del grano.
L’arnica era dedicata a Freya ed era considerata una delle piante più importanti associate alla festa di San Giovanni. Non poteva mancare accanto all’iperico e alla felce nei rituali del solstizio d’estate. Si riteneva inoltre che l’arnica avesse poteri magici in grado di influenzare il tempo atmosferico, veniva quindi bruciata durante i temporali.

La pianta osservata diversamente

I fiori gialli dell’arnica brillano lontano sui pascoli di montagna simboleggiando la forza formativa dei raggi solari da essi catturati. In estate essi sembrano schiudersi senza annunciarsi: improvvisamente il fusto coronato dai fiori d’orati si erge sopra la rosetta di foglie che non perdono mai lo stretto rapporto con il suolo. L’arnica si concentra interamente nell’impulso di fioritura, non perde tempo a formare copioso fogliame. Questa pianta vive così nella polarità della radice e del fiore e sembra mancare dell’elemento ritmico di connessione. Stimola per questo il sistema ritmico nell’uomo, sistema che esercita un influsso armonizzante sull’intero organismo. Le ferite ed i traumi hanno molto a che fare con gli squilibri dell’organismo umano, è perciò comprensibile che l’arnica stimoli, grazie alle sue forze di equilibrio, il processo di guarigione. Il carattere formativo del fiore dell’arnica, espresso dalle qualità solari di questa pianta e dal meraviglioso ordine in cui sono raggruppati gli innumerevoli fiorellini uniti a formare un fiore unico, aiuta direttamente il tessuto danneggiato che ha perso la propria forma.